CONSOLIDAMENTO CON PALI PRECARICATI E RESINE DI UN EX MONASTERO

PROBLEMATICA

Normalmente si opta per una o l’altra tecnologia di consolidamento, capita però che in alcuni casi specifici si possa intervenire in modo combinato con Pali Precaricati e Iniezioni di resine a densità differenziata.

Parliamo in questo caso di una struttura interamente in pietra, interessata da un cedimento differenziale di una porzione limitata delle fondazioni.

Si sono dovute utilizzare entrambe le suddette tecniche di consolidamento:

SOLUZIONE E DESCRIZIONE INTERVENTO

I Tecnici della Committenza hanno vagliato tutte le possibili tecnologie di consolidamento delle fondazioni, orientandosi però fin da subito su fondazioni profonde. I Pali Precaricati di SYStab, sono stati ritenuti idonei vista la necessità di operare anche dal piano interrato con altezze ridotte. Prima però di eseguire le opere di palificazione si è deciso di realizzare una serie di iniezioni di resine espandenti a densità differenziata, operando su entrambi i lati della muratura visti gli spessori notevoli dei setti da consolidare. L’intervento preliminare con resine aveva lo scopo di:

  • recuperare in parte gli abbassamenti considerevoli di quel tratto della facciata;
  • evitare che il cedimento peggiorasse ulteriormente nel periodo necessario per depositare il progetto e realizzare i cordoli di fondazione per collegare i micropali;
  • poter eseguire gli scavi in sicurezza per la realizzazione dei suddetti cordoli in c.a. indispensabili all’installazione dei pali precaricati.

Ecco le otto fasi operative di cui si è composto l’intervento di consolidamento fondazioni:

  • iniezioni di resine nel terreno eseguite da entrambi i lati della muratura (esterno e piano interrato);
  • esecuzione di prove penetrometriche dinamiche pre e post iniezione per la verifica dei risultati ottenuti;
  • scavo per realizzazione di un nuovo cordolo in cemento armato, solidarizzato alle murature esistenti sia dall’esterno che dall’interno (zona interrata);
  • predisposizione di idonei tubi camicia all’interno del cordolo;
  • getto del nuovo cordolo in c.a.;
  • maturazione del getto in c.a. (circa 28 giorni);
  • infissione dei pali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto;
  • precarico eseguito su ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio finali.

Infine, ancoraggio definitivo dei micropali al collare dei tubi camicia.

TEMPISTICHE E VANTAGGI RISPETTO A TECNICHE TRADIZIONALI

Il consolidamento fondazioni con micropali precaricati ha permesso di stabilizzare definitivamente la facciata dissestata, ridando sicurezza e permettendo il ripristino delle crepe nei muri.  Le resine sono servite a garantire che la situazione non degenerasse e che gli scavi per i nuovi cordoli potessero essere realizzati in sicurezza.

Il consolidamento con Pali Precaricati ha svariati vantaggi che la caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche e abbinata alle iniezioni di resina permette di risolvere la stragrande maggioranza dei dissesti:

  • ridurre i tempi di realizzazione se confrontati metodologie classiche;
  • non produce detriti di risulta;
  • possibilità di operare in locali e ambienti ad altezze ridotte (possono bastare 150 cm di altezza);
  • non sono normalmente usati né fanghi né acqua(cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni);
  • non produce alcuna vibrazione dannosa per le sovrastrutture;
  • la portata di ogni micropalo viene testata in corso d’opera;
  • precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali;
  • possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente.

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