Resine espandenti per fondazioni
Le resine espandenti per fondazioni sono uno dei sistemi di consolidamento che più si sono diffusi negli ultimi anni. La ragione principale è sicuramente che consentono di intervenire con cantiere dall’invasività praticamente nulla, in tempi molto rapidi ed a fronte di una spesa contenuta, offrono buone garanzie di risultato.
Di seguito illustrerò molto sinteticamente le fasi di lavorazione accompagnate da una foto esplicativa:
Si tratta di eseguire una o più indagini geologiche al fine di caratterizzare dal punto di vista geotecnico il terreno prima del consolidamento e tarare correttamente l’iniezione (interasse, volumi, tipologia di resina più idonea, ecc…). Di norma le prove più idonee sono le indagini penetrometriche, soprattutto quelle dinamiche eseguibili molto vicino alla fondazione e quindi particolarmente interessanti per questo scopo.
Vengono eseguiti dei fori di diametro 25 mm circa, alla base della struttura da consolidare. I fori attraversano tutta la fondazione fino a raggiungere il piano di posa e quindi il terreno; vengono realizzati con trapani perforatori dotati di punte speciali. All’interno dei fori viene poi inserita una cannula, generalmente in alluminio, attraverso la quale la miscela consolidante raggiungerà il bulbo di terreno da consolidare.
Fase 3 – iniezione delle resine espandenti per fondazioni
La fase di iniezione è sicuramente il momento più importante e deve essere eseguito da operai esperti sotto la supervisione di un Tecnico di cantiere, responsabile e sempre presente. Durante l’iniezione la struttura viene sottoposta a monitoraggio laser continuo in quanto la spinta delle resine è in grado di produrre sollevamenti che vanno bilanciati e verificati. I parametri principali che l’operatore andrà a verificare durante questa fase sono:
- volumi iniettati
- pressioni di iniezione
- sollevamenti ottenuti sulla struttura in elevazione.
Fase 4 – verifiche di collaudo
L’ultima fase, anche se in realtà viene ripetuta in modo costante durante il cantiere, è quella riferita all’esecuzione delle indagini geognostiche post iniezione, ovvero la ripetizione delle prove penetrometriche (o altro tipo di indagine) ed il confronto dei risultati ottenuti. Tale valutazione consentirà di decidere se procedere con le stesse modalità i variare i parametri di iniezione se i risultati dovessero essere insufficienti.
Cristian Setti
Geologo