Consolidamento terreno argilloso
“Consolidamento terreno argilloso” è sicuramente uno degli argomenti più interessanti per chi come noi si occupa di interventi di recupero di edifici lesionati da cedimenti differenziali. Infatti i terreni argillosi sono senz’altro la tipologia di materiale di fondazione che richiede più attenzione e che detiene il primato della casistica di dissesti dovuti a frane, smottamenti e cedimenti in genere. Le nostre colline ed anche le pianure sono ricche di questi terreni che possono presentare caratteristiche geotecniche estremamente diverse in funzione della loro natura e della loro condizione; ad esempio una argilla essiccata avrà un comportamento molto diverso da una argilla umida o satura d’acqua. Queste caratteristiche sono legate alle dimensioni micrometriche dei cristalli che costituiscono i minerali argillosi e sono le stesse che hanno reso questi materiali molto interessanti per l’industria dei laterizi e della ceramica.
Torniamo però all’argomento iniziale, come è possibile eseguire il consolidamento di un terreno argilloso e soprattutto ottenere un risultato duraturo in questo tipo di suolo?
Tralasciando in questa sede gli interventi che trasferiscono il carico in profondità (pali e micropali in genere) ritengo interessante chiarire perché a mio avviso le iniezioni di resine espandenti sono particolarmente indicate per questo scopo:
- non sfruttano esclusivamente la permeabilità per diffondersi ma le pressioni di rigonfiamento generano dei piani di taglio lungo i quali la resina penetra nel terreno argilloso che è notoriamente a bassa permeabilità
- in presenza di terreni saturi d’acqua le pressioni citate e le rotture del terreno permettono all’acqua di essere allontanata e la resina occupa i vuoti precedentemente occupati dal liquido
- la resina ha un peso ridotto e quindi anche iniettata in quantitativi importanti non determina sovraccarichi che possono generare cedimenti nei terreni sottostanti se compressibili
- la resina una volta indurita è un materiale impermeabile che ottiene un certo grado di isolamento del terreno argilloso, limitandone le variazioni di volume stagionali dovute alle variazioni del contenuto di umidità
Mi rendo conto che l’argomento è molto tecnico è sicuramente non è questa la sede per approfondirlo ma mi sento di dire che anche se non applicabile in tutte le casistiche, sicuramente il consolidamento del nodo terreno-fondazione con iniezione di resine in terreni argillosi non va scartato a priori, ma anzi risulta uno dei sistemi più impiegati negli ultimi anni.
Il nostro staff di Ingegneri e Geologi è a disposizione per valutare ed approfondire senza impegno ogni caso che vorrete sottoporci.
Cristian Setti
Geologo