Consolidamento fondazioni Toscana
Nell’arco dell’anno ci succede frequentemente eseguire opere di consolidamento fondazioni in Toscana.
Direi che tutto il territorio toscano mostra casistiche di dissesto. Infatti, seppur per cause diverse, capita di affrontare problematiche di cedimento sia nelle aree cittadine di Firenze, Arezzo e Siena (solo per citarne alcune) che soprattutto nelle aree collinari.
Questi fenomeni di cedimento sono legati perlopiù alla natura argillosa dei terreni e a volte anche all’attività o alla mancata attività dell’uomo.
Consolidamento delle fondazioni per terreni argillosi
Come dicevamo molti casolari ma anche strutture più moderne, hanno in questi anni presentato cedimenti delle fondamenta.
Di conseguenza sono stati necessari interventi di consolidamento delle fondazioni. Togliendo i problemi dovuti a veri e propri movimenti franosi e di versante, la maggior parte delle opere sono legate alla presenza di case prive di fondazioni o comunque con fondamenta molto molto superficiali e quindi costruite su quella frazione di suolo argilloso che viene definito “attiva”.
Infatti caratteristica dell’argilla è quella di variare il suo volume in funzione delle variazioni di umidità e quindi subire ritiri e rigonfiamenti stagionali con diminuzione e conseguente cedimento nel periodo estivo – siccitoso (prevalentemente settembre) e recupero/rigonfiamento nel periodo umido dove piogge e nevicate (sempre più rare) permettono il recupero dell’umidità persa.
Tale effetto ben conosciuto da chi abita in queste zone comporta per molte strutture il manifestarsi di quadri fessurativi con crepe diffuse nei muri portanti e non. Sono in particolare le murature perimetrali che subiscono un “respiro” continuo con aperture e chiusure stagionali. Il fenomeno descritto solitamente non regredisce mai completamente e tende quindi con gli anni a peggiorare gradualmente se non si consolidano i terreni e le fondazioni.
A peggiorare l’effetto di ritiro e rigonfiamento dei terreni argillosi ci possono poi essere varie concause:
– errori di costruzione (per esempio quote diverse delle fondazioni o distribuzione non omogenea dei pesi)
– presenza di piante e alberi con alto fusto (in particolare querce e pini)che possono con le loro radici, determinare essiccamenti localizzati
– errata o scarsa regimazione delle acque
– infiltrazioni d’acqua derivanti da rotture delle reti fognarie, idriche o semplicemente dai pluviali mal convogliati.
Le tecniche per porre rimedio a questi cedimenti non mancano e vi invito quindi a contattare i Tecnici SYSTAB che esamineranno il Vostro caso e potranno proporvi, se e dove necessario, il consolidamento più indicato al caso in esame.
Cristian Setti
Geologo