Crepe nei muri pericolose: quando bisogna davvero preoccuparsi?
Le crepe nei muri rappresentano sicuramente un fenomeno spiacevole, ma non necessariamente un problema che interessa la stabilità dell’edificio. Tale distinzione però non è facile da cogliere per chi non ha esperienza in tale senso.
Le lesioni superficiali possono essere provocate da fenomeni poco pericolosi, come il deterioramento dell’intonaco o la dilatazione dei materiali. Quelle che interessano soltanto l’intonaco sicuramente sono meno pericolose delle crepe che attraversano una parete portante da parte a parte. Comunque nemmeno le crepe superficiali sono scevre da preoccupazioni. Conviene tenerle sotto controllo tramite un vetrino per crepe per tenere sotto controllo se e come la crepa si sta espandendo.
Crepe pericolose: le cause più comuni
Le crepe nascono spesso come conseguenza di problemi che interessano il terreno di fondazione. L’edificio cerca una nuova stabilità e produce movimenti di assestamento, le cui trazioni conducono alla comparsa di crepe su pareti, pavimenti.
Un’alternanza frequente fra periodi di siccità e di forti piogge è una condizione che può provocare problemi al terreno di fondazione. Possono infatti crearsi cavità nel sottosuolo dovuti a fenomeni di dilavamento o rammollimento del terreno inumidito da forti piogge. Tale variazione periodica nel tempo stressa le strutture di fondazione originando le lesioni.
Una riduzione del livello della falda idrica oltre un limite minimo è altrettanto pericolosa, siccome si creano condizioni di riduzione di volume dei terreni compressibili o sovraconsolidati per essiccamento.
Fenomeni naturali come la crescita di alberi con radici profonde, eventi sismici o frane possono interessare la stabilità delle fondazioni.
Anche gli scavi profondi possono rivelarsi una fonte di problemi, in quanto possono provocare cedimenti delle fondazioni delle strutture limitrofe.
Scarichi di acque non correttamente regimati, infiltrazioni da rete idrica, scavi nelle vicinanze, traffico veicolare eccessivo, perdite fognarie sono tutte possibili cause di disturbo.
Le crepe che appaiono al centro di un edificio possono rivelarsi pericolose. Esse in genere producono un andamento verticale e dobliquo che sale dal basso verso l’alto, generando una forma ad arco.
Come rimediare alle crepe pericolose?
Appurato che le crepe alle quali assistiamo sono realmente un pericolo per la stabilità dell’edificio, come occorre reagire?
Sicuramente non cedendo al panico, né semplicemente occultando il problema con un po’ di stucco. In questo modo semplicemente si nasconde il problema alla vista ma non si interviene sulle cause che l’hanno prodotto. Esse possono così perdurare indisturbate ed espandere ulteriormente i loro effetti.
Gli esperti si occupano di eseguire un attento monitoraggio e interpretazione delle cause dei problemi delle fondazioni per valutarne la portata. I tecnici geostrutturisti si occupano di svolgere un’analisi del quadro fessurativo e talvolta monitoraggi con fessurimetro analogico graduato. Rilevano posizione e ampiezza per ogni data di misurazione della crepa stabilendo una periodicità di misurazioni in base alle caratteristiche del problema, lasciando trascorrere 4 stagioni annuali, per verificare se la lesione si estende progressivamente oppure ciclicamente. L’analisi da parte di personale adeguatamente formato permette di intervenire prima che i problemi continuino a crescere senza freno.
Dall’analisi del quadro fessurativo è possibile individuare il genere di intervento di consolidamento più opportuno per il proprio caso.
L’iniezione di resine espandenti punta a far penetrare nel sottosuolo resine chimiche biocompatibili per colmare gli spazi vuoti. Si tratta di un processo economicamente molto conveniente e non invasivo, che non produce materiale di risulta.
I micropali pressoinfissi sono dei pali in acciaio precaricati che vengono inseriti nel terreno tramite appositi martinetti idraulici, monitorando il collocamento fino a quando non raggiunge l’orizzonte portante. Il precarico di ogni palo può essere stabilito in base alle esigenze riscontrate in corso d’opera. Si tratta di un processo poco invasivo che non richiede lunghi cantieri, dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Non esiste una soluzione preferita a priori, ma una serie di opzioni che gli esperti come quelli di Systab, valutano per suggerire al committente l’intervento di consolidamento più appropriato.